Il valore del ricordo nella Tradizione

03/02/2019 16:00

Firenze, Borgo Pinti 13

La società quando è in crisi e malata dell’incapacità di una serena autocritica, ha bisogno di trovare i suoi colpevoli, i rei di una situazione sociale, politica, economica che non si ha il coraggio né la lealtà di spiegare.
Per questo motivo Ebrei e Massoni si sono spesso trovati accomunati in quell’assurdo destino di essere considerati il male del mondo, tanto da essere stati associati nello psicotico delirio del “complotto demo pluto giudaico massonico”.
Apparentemente colpevoli di tenere in mano l’economia mondiale, crediamo in realtà che l’elemento di rottura e di fastidio con il potere, specialmente se autoritario, siano la grande libertà di pensiero e di tolleranza che accomunano ebraismo e massoneria.
L’ebraismo, citando Rav. E. Toaff, non è solo una religione ma “un modo di essere”. Un detto ebraico afferma “due ebrei, tre opinioni” a testimoniare la ricchezza della diversità e della pluralità; in Massoneria si lotta per le idee proprie ma anche degli altri, come evidenzia una frase, erroneamente attribuita a Voltaire, ma molto indicativa: “Non sono d’accordo con te ma lotterò fino alla morte affinché tu possa affermare le tue idee”. L’Inquisizione, coerente con il suo dogmatismo, ha perseguitato gli uni e gli altri.
Ha senso ricordare? Ha senso oggi difendere la memoria della Shoah con i suoi orrori e prima ancora dei pogrom, dei ghetti, delle conversioni a forza e per un massone ha senso dire che c’è stata la notte di San Bartolomeo a Firenze, le Fosse Ardeatine, le sedi devastate e quella singolare Loggia “Liberté Chérie” che nacque in un campo di concentramento e riuscì tra tante difficoltà ed orrori, ad iniziare un prigioniero?
La risposta che ci propone la nostra conferenza non può che essere un perentorio sì.
La Tradizione ha bisogno del ricordo ed il ricordo è vita per la Tradizione.
Di fronte ad un mondo che pare impazzito, pervaso da razzismo e un recrudescente antisemitismo, di fronte a quel mostro che si chiama negazionismo che vorrebbe annullare o sminuire 6.000.000 di morti, di fronte a un mondo politico che accomuna i Liberi muratori a mafiosi e ad ogni genere di delinquenza, noi rispondiamo con questa conferenza, tenendo alto il valore del Ricordo, affinché mai si spenga nel cuore di un ebreo il suo desiderio di pace (Shalom) e il suo inno alla vita (Le Chaim) e in quello di un Massone l’anelito all’equilibrio e all’armonia da cercare nella Loggia e nel mondo, espresso dalla frase “Tutto è giusto e perfetto”.

Interverrà il G:.M:.Aggiunto Giuseppe Palchetti

Programma dei lavori:

  • Presentazione
  • J. Valter Bencini, Grand’Ispettore Regionale di propaganda – Il pregiudizio anti giudaico – massonico
  • Riccardo Conticelli, Grand’Ispettore Provinciale di Firenze per il R:.S:.A:.A:. – La persecuzione massonica in Italia e in Europa nel periodo nazifascista e la Loggia Liberté Chérie
  • Rav Joseph Levi, Già Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Firenze – La Shoah

Segreteria e prenotazioni – Anna Checcoli 347 8443638