Un ventaglio massonico

Un piccolo manufatto, semplice, con il peso degli anni e dell’uso, suscitò un giorno il mio interesse, colpì la mia fantasia. Simbolo potente dell’essenza della vita, ben lungi dal rappresentare un accessorio lezioso destinato a far vana mostra di sé, il ventaglio, oggetto che ha accompagnato l’uomo fin dai primordi, ci mostra invece come la storia si sia in esso lentamente dispiegata, in una sorta di lungo dialogo con l’arte. A tale destino non si sono sottratti nemmeno i simboli massonici, che in alcuni casi, come in questo, hanno creato un ponte fra esoterismo ed exoterismo. Il mondo dei ventagli è talmente vasto da poter essere considerato un universo praticamente infinito: nel mio percorso di ricerca ho incontrato di tutto, anche, appunto, un esemplare massonico. Quando all’improvviso, navigando nel web, ne è apparsa l’immagine, non vi erano indicazioni, né spiegazioni, solo che esso è conservato al Colonial Williamsburg Museum, che la fotografia fa parte di un catalogo a cura di Linda Baumgarten intitolato “Abbigliamento del XVIII secolo al Williamsburg” e che è di produzione inglese.

A seguito di ulteriori approfondimenti, scoprii che la ventola ( denominazione tecnicamente corretta, dal momento che così vengono definiti tutti i ventagli con schermo rigido ) fu acquistata dal museo nel 1950 e protocollata con il numero 1950-379, è su pergamena stampata e ripassata con coloritura a mano, abbellita con parti in carta applicata; inoltre è doppiata con seta, ha il manico in legno, e viene denominata “Compass fan”, cioè “Ventaglio compasso”. Può essere datata verso il 1785, anche se, ad esser sinceri, alcune immagini di opere similari reperite in seguito, non di ottima definizione, lasciano intuire date diverse stampate nella parte bassa delle varie copie. Da ricerche effettuate sugli incisori, Bowles and Carver, questi avevano un’attività già dal 1763, ma solo dal 1793 si trasferirono in St Paul’s Churchyard, a Londra, indirizzo riportato su tutti gli esemplari da me reperiti.

Dopo oltre un anno di indagini, in cui la ventola pareva essere assolutamente misconosciuta sia nel mondo del collezionismo che in quello virtuale, mi sono finalmente imbattuta nel blog ufficiale sulle collezioni, mostre e programmi del Museo e della libreria del Rito Scozzese di Marrett Road, Lexington, Massachusetts. La stampa originale dalla quale la ventola è stata creata si è manifestata ai miei occhi nelle sue molteplici varietà ed anche nei suoi vari utilizzi. Finalmente ho potuto leggere il tenore delle scritte presenti sul ventaglio e scoprire che è tratta da un’opera di Robert Dighton, di cui un esemplare si trova anche al British Museum. Altri invece ipotizzano un’influenza di altre stampe di William Hogarth dedicate al Rake’s Progress, verso il 1732/1735. Ho poi reperito, per un caso raro e particolarissimo, di quelli che capitano solo ai collezionisti accaniti ed ai ricercatori certosini, una edizione moderna e limitata, prodotta negli Stati Uniti, di cui ho immediatamente acquistato un esemplare. Seguito poi da un piccolo piatto antico, originale, sempre con le stesse raffigurazioni.

Ricordando che la massoneria anglosassone è rigidamente maschile, la prima domanda che sorge è perché il soggetto del ventaglio settecentesco di cui qui si tratta sia femminile. Ho tuttavia potuto constatare che nelle altre incisioni, come nei pezzi da me acquisiti, vi sono anche personaggi maschili. Riflettendoci, ne ho dedotto che colei che possedeva la ventola era probabilmente appartenente ad una massoneria di adozione.

Nel XVIII secolo i massoni francesi diedero accesso alle donne tramite il meccanismo dell’adozione: crearono infatti uno spazio dove esse potevano partecipare a riunioni differenti e separate da quelle della loggia maschile. Dal momento, tuttavia, che le donne non potevano lavorare da sole o creare logge solo femminili, esse dovevano comunque lavorare con gli uomini. Questa “convivenza” veniva però taciuta agli apprendisti di primo grado. Soltanto a partire dal 1770 la massoneria femminile fu ufficializzata.

Tal genere di massoneria si interruppe intorno al 1860 a causa dei movimenti rivoluzionari, per poi ripartire nel 1952 con la creazione della Gran Loggia Femminile di Francia. Anche in altri paesi ci fu posto per le donne, come in Belgio con la Gran Loggia Femminile, oppure negli Stati Uniti dove risiede il quartier generale del Rito Adottato dell’Ordine Internazionale della Stella d’Oriente per le donne degli uomini massoni. Ovviamente, già dal XX secolo, sono nate obbedienze miste di cui, in Italia, la Gran Loggia degli Antichi Liberi Accettati Muratori è la maggiore rappresentante.

Esiste, fra gli altri, un caso emblematico che mi colpisce, quello di Elizabeth Aldworth, considerata la prima donna massone. Nacque nel 1695 nella Contea di Cork in Irlanda e nel 1713 sposò Richard Aldworth. E’ conosciuta come “the Lady freemason” proprio perché è stata la prima donna iniziata alla massoneria irlandese. Nel XVIII secolo le logge si riunivano spesso nelle case private, ed è proprio in una di queste riunioni segrete che Elizabeth, che si trovava in una stanza adiacente, avendo trovato un’apertura forse dietro ad un quadro o un orologio, avrebbe assistito alla cerimonia della loggia. Quando i membri della loggia scoprirono che il loro segreto era stato violato, decisero di iniziarla alla Massoneria. A testimonianza dell’iniziazione abbiamo un ritratto di Elizabeth , dove viene raffigurata con gli emblemi massonici. Poteva dunque essere possibile che esistessero donne massone rimaste sconosciute in Inghilterra nell’epoca del nostro ventaglio? Le stampe con il
soggetto di cui trattiamo dovevano comunque essere assai famose in quel tempo, in quanto esistono diverse varianti che addirittura furono applicate ad oggetti di uso comune, come le teiere. Il tema quindi non solo era rappresentato in modo esteticamente attrattivo, ma comunicava anche un importante messaggio sociale. Nel nostro caso, attraverso gli slogan e le illustrazioni, ricorda sia ad uomini che donne di rispettare un codice morale di autocontrollo e di “mantenersi all’interno del compasso”. Le stampe su ambedue i lati della teiera (uno con un uomo, l’altro con una donna) raffigurano i frutti di un comportamento corretto contro i pericoli della tentazione. L’immagine centrale, quindi, contenuta appunto all’interno del compasso, rappresenta una visione idealizzata della vita perfetta alla fine del 1700. Intorno a ciascuna di queste principali illustrazioni, quattro vignette forniscono racconti cautelativi della rovina che attende coloro che non si dedicano ad una vita virtuosa. Da una parte, un uomo ben vestito, con sacchi di denaro ai suoi piedi, è circondato da campi con messi abbondanti, un grande mulino, e persone che lavorano nella sua fattoria. Dall’altra, una donna alla moda è similmente circondata dalla sua casa elegante e dal suo cane fedele. Ambedue i lati riportano il proverbio “Per evitare i molti problemi che affliggono gli altri, mantenetevi entro il compasso e sarete al sicuro”, così come altri brevi ammonimenti: “Temi Dio. Conosci te stesso. Imbriglia tua volontà. Ricordati della tua fine”. Le vignette intorno a queste immagini centrali mostrano i pericoli in cui una persona imprudente potrebbe facilmente cadere, tra cui la reputazione rovinata, il carcere e il naufragio, metafora della perdita di fortuna e dello smarrimento della via. Si trovano altri aforismi biblici sotto alle immagini principali, come: “Il fine di un uomo retto è la pace” e “La donna virtuosa è la corona del marito”.

La ventola di cui però ci occupiamo riporta solo alcuni di questi aforismi, cioè “Keep within compass” che sarebbe un po’ l’antenato del nostro attuale e gettonatissimo quanto ormai scontato “Keep calm and…” ed il proverbio, scritto in senso orario “To avoid many troubles which others endure, keep within compass and you shall be sure” (Per evitare i molti problemi che affliggono gli altri, mantenetevi entro il compasso e sarete al sicuro). Il compasso è un simbolo massonico centrale, che rappresenta moderazione, circoscrizione delle emozioni, capacità di controllo dello spirito sulla materia. Probabilmente le incisioni originali avevano sia un significato familiare alla società inglese dell’epoca, permeata dall’illuminismo ormai affermatosi, ma soprattutto dai valori morali di una chiesa protestante assai presente, che anche una valenza simbolica massonica profonda, la quale poteva essere latente oppure molto chiara. Non credo che riusciremo mai a scoprire i veri intenti di colei che, molto probabilmente, si auto-costruì la ventola oggetto della nostra digressione, tuttavia molti indizi portano a pensare che gli attrezzi di uso massonico fossero conosciuti e compresi nel loro significato profondo anche nel mondo profano dell’epoca.