Bogomili: gli eretici in Bulgaria

In Bulgaria, nel X secolo, durante il regno di Pietro I della dinastia dei Krum comparve un prete di nome Bogomil1 o meglio, come alcuni studiosi affermano, Bogunemil2. Il territorio Bulgaro del primo impero (detto anche l’impero dei tre mari: mar Ionio, mar Egeo e mar Nero) comprendeva l’attuale Macedonia, molta parte della Serbia, della Grecia e della Romania. Conseguentemente, anche la componente etnica era frastagliata e multiforme. Va tenuto conto, quindi, del sistema religioso dominante prima dell’affermarsi del cristianesimo e di quali elementi potevano aver influito sull’affermarsi del cristianesimo in questo territorio balcanico. Si cercò, allora, per dare una “comunanza“ al popolo, di intraprendere la strada della “comunanza di fede”, elemento positivo, di forte influenza politica, che si realizzava anche attraverso una gerarchia ecclesiastica controllata, anche se nelle campagne avevano prevalso a lungo consistenti resti di paganesimo. Questo tipo di cristianizzazione presentava anche un aspetto non del tutto positivo. Infatti, la popolazione talvolta era del tutto ignara dei valori che si volevano trasmettere e proprio per questo motivo il terreno era più che mai fertile per la comparsa dell’eresia. In altre parole, vi può essere una cattiva interpretazione dei principi fondamentali della nuova religione. In questo territorio, in cui era in atto il processo di conversione forzata, in cui il clero non era locale, in cui operavano missionari cristiani romani o bizantini, in cui si stavano affacciando gruppi di eretici pauliciani e messaliani, non è molto difficile immaginare che le deviazioni eretiche si siano presentate con forte intensità. L’eresia bogomila pertanto non nasce da un movimento di protesta contro il clero ufficiale, ma dall’instabilità del messaggio cristiano e dalle forze eretiche che avevano acquisito vitalità e vigore nello strato popolare di basso livello. Non esiste una data certa dell’eresia, tanto che non sappiamo se il Pop Bogomil, per altri Boyan Maga, sia una conseguenza o l’artefice di questa confessione. Ho letto un lavoro interessante della bulgara Irina Detkova, “Bogomilismo e dualismo iranico. Il neomanicheismo”, in cui l’autrice si pone una duplice domanda, ovvero se questo movimento ereticale sia “un anello di una catena che parte dal manicheismo ed arriva fino all’eresia medioevale dell’Europa Occidentale”, ed in questo caso la catena andrebbe da Mani e giungerebbe ai Bogomili attraverso i Pauliciani e fors’anche i Messaliani; oppure “l’eresia bogomila non sia un corpo estraneo al cristianesimo che ne utilizza semplicemente le figure rivestendole di contenuti alieni alla religione cristiana”, e pertanto risulterebbe autonoma e solo un deviazione del cristianesimo, fatta a proprio uso e consumo.
Al di là delle questioni teoriche, si assiste alla graduale nascita del movimento ed alla sua diffusione: inizialmente si reputa in Macedonia, successivamente, oltre che nelle terre Bulgare, anche a Bisanzio. Poi, quasi inevitabilmente, comincia la sua decadenza in Bulgaria ed il movimento religioso prende la strada delle terre Serbe, in particolare in Bosnia, con la possibile creazione della Chiesa bosniaca3. Resta inoltre da valutare la possibile influenza esercitata dai bogomili sulle eresie occidentali, in particolare il Catarismo.
Secondo alcune fonti, la prima testimonianza in assoluto dei Bogomili compare nel Trattato di Cosma4, mentre nelle fonti greche il nome è riportato per la prima volta dalla lettera del Patriarca Cosma, per poi venir ripresentato come condanna nel Sinodico dello Zar Boril. I bizantini cominciano a scrivere sui bogomili soltanto nel 1050 e in seguito Eutimio d’Acmonia parla di loro anche in Panfilia (ad ovest di Costantinopoli) ed altrove. Alcuni studiosi, come ho appena accennato, ritengono che la nascita e prima diffusione sia avvenuta nelle terre Bulgare-Macedoni, per vari motivi: prima di tutto perché lo zar Samuil il grande fu molto “democratico”, accettando di buon grado anche le varie confessioni religiose (e lo zar aveva, fra l’altro, un’importante roccaforte, sul Lago di Ohrid); inoltre la Makedonia era uno dei principali centri monastici del regno bulgaro, e infatti qui aveva predicato San Clemente5, favorendo la diffusione del cristianesimo in lingua slava, oltre che San Naum6. Mentre le basi del cristianesimo, per i suoi molteplici dogmi, non erano chiare al popolo, le idee bogomile venivano trasmesse attraverso leggende semplici ed intuitive. Guerre, malattie, malanni e ingiustizie, eventi sperimentati quotidianamente, non potevano essere imputati a Dio, bene assoluto e perfetto: il mondo doveva essere quindi una creazione imperfetta del demonio. Talvolta erano gli stessi esponenti del clero a predicare queste idee, per cui una parte della popolazione scivolava verso l’eresia senza nemmeno rendersene conto. Il movimento poi venne a contatto con la raffinata Bisanzio, tant’è che qui subì una forte trasformazione, diventando più compiuto e razionale. Le nuove idee elaborate a Bisanzio ritornarono in Bulgaria, diffondendosi rapidamente, per poi passare in Serbia e successivamente nel territorio bosniaco. Sempre in Bulgaria le idee bogomile continuarono ad esistere anche dopo la dominazione turca (1392/1396 – 1878): ne è testimonianza la letteratura popolare a sfondo dualistico ampiamente diffusa nell’area balcanica e arrivata anche ai giorni nostri7. Il bogomilismo sul territorio bulgaro nacque differenziandosi da altri movimenti ereticali rilevanti, in particolare il paulicianesimo e il messialianesimo, per il suo carattere pacifista e sobrio, ma con il tempo si radicò poco in una società che stava velocemente sprofondando verso “il giogo turco”. Mentre in Bulgaria stava piano piano scomparendo, in Bosnia si diffondeva, in tanti punti simili, iniziando l’avventura della chiesa bosniaca, con una sua gerarchia e l’utilizzo dei luoghi di culto.
Due parole sulla dottrina dualistica bogomila8: Dio non è il creatore del mondo, Egli ha due figli, Satanael, il primogenito, e Michele. Satanael presto si ribella al padre e si trasforma in una creatura malvagia che, una volta cacciata dal regno dei cieli, crea l’inferno e la Terra, cercando nel contempo, di generare l’uomo. Non riuscendovi, chiede aiuto al padre, che soffia l’anima nel corpo inanimato. Satanael, pur privato di gran parte dei suoi poteri, riesce ugualmente a istituire Chiesa attribuendole cerimonie, sacramenti e gerarchie clericali. Questa diventa così Chiesa di Satana, alla quale ci si può sottrarre solo tramite il rifiuto del mondo materiale. I miracoli sono opera di Satana, che utilizza i miracoli per sedurre gli uomini. La croce è lo strumento con il quale era stato messo a morte il Cristo e non può essere oggetto di adorazione, e di conseguenza anche le icone.
I libri a cui i bogomili più facevano riferimento erano i Vangeli, non solo quelli canonici, che anzi essi ritenevano essere stati alterati, ma soprattutto gli apocrifi, che trasmisero loro la tradizione dualista. Ritenevano di essere i discendenti degli apostoli e come tali unici depositari della verità evangelica. Negavano il valore della liturgia, della comunione, del battesimo e della confessione. Lo stesso San Giovanni Battista per loro era un servo di Satana e agiva dietro i suoi ordini. Non accettavano il culto della Vergine Maria, peraltro non accettato fino al terzo secolo nemmeno da molti padri della chiesa9. Rifiutavano qualsiasi tipo di preghiera, sostituita con la semplice recitazione del Padre Nostro, considerata l’arma più potente contro Satana se ripetuto quattro volte di giorno e quattro di notte. Era vietato ogni tipo di contatto con la carne: il matrimonio e la procreazione erano rifiutati dagli adepti all’eresia perché si perpetuava il mondo materiale di Satana. Il movimento si proponeva di penetrare all’interno della società con l’intento di modificarla. Non nascosero mai apertamente la fede e durante i processi affrontarono serenamente la morte senza combattere con le armi. La loro concezione di vita si può sintetizzare con libertà di pensiero, saggezza e fratellanza. Difficile trovare tracce del movimento in Bulgaria, sempre per via della dominazione Turca, che eliminò segni e testimonianze storiche, talvolta religiose, del passato. Si trovano ancor oggi in Bulgaria alcuni villaggi di derivazione sicuramente “eretica”, quali ad esempio:
Bogomil, villaggio nel sud della Bulgaria, nel comune di Harmanli;
Bogomiltsi, villaggio nel nord-est della Bulgaria, nel comune di Samuil;
Bogomolsko, villaggio nel nord-est della Bulgaria, nel comune di Antonovo;
Bogomilovo, villaggio nel sud della Bulgaria,nella provincia di Stara Zagora.
Pavlikeni, cittadina nel nord della Bulgaria, nella provincia di Velico Tarnovo;
Geremia, villaggio nel Sud della Bulgaria nella Provincia di Kyustendil;
Evangelista, villaggio nel Sud della Bulgaria nella Provincia di Kyustendil.


In Bulgaria si possono segnalare due zone principali dove si diffuse questa dottrina. La prima si trova nei Rodopi, nella città di Plovdiv (Filippopoli) e in quel territorio che si collega con il paese di Pavlikyan e nei dintorni di Veliko Tarnovo; l’altra nella zona di Sofia (Serdica) dove esisteva una comunità bogomila.
I Bogomili in Bulgaria scompaiono quasi definitivamente sotto il dominio ottomano. I Turchi massacrarono la vecchia aristocrazia, che sparì, insieme a molti uomini di chiesa, soprattutto quando cominciò l’islamizzazione. Come descritto nei libri di storia, “O sei un turco o ti taglio la testa.” Gran parte della comunità Bogomila risalì quindi il fiume Iskar fino al Danubio e da lì la via è aperta per la Serbia, Bosnia e Makedonia.
Le ricerche delle tracce lasciate sono state complesse e difficoltose per la vegetazione incolta, per i luoghi quasi inaccessibili e per le lastre tombali (unici reperti trovati) sbiadite.
In particolare ho trovato:

Garlo Grintsi
Breznick

Alcuni ricercatori come Maurice Magre (1877-1941) e Jacques Ossuet trovano elementi esoterici nel bogomilismo e li collegano con taluni concetti ideologici dei rosacroce.
I libri dei Bogomili sono stati distrutti, per la maggior parte, nel corso dei secoli, ma rimane il Libro Segreto, noto anche come “Interrogatio Johannis”10, (scritto alla fine del XI e inizio XII sec.). Il frate domenicano Rainier Sacconi (? – 1262) ne menziona l’esistenza e scrive che il Libro Segreto fu portato in Europa Occidentale e consegnato al Vescovo cataro Nazario.

  1. Letteralmente “caro a Dio” – K.Petkov “The voices of Medieval Bulgaria” Leiden- Boston 2008
  2. Letteralmente”inviso a Dio” – idem
  3. Franjo Rački Znanosti i Umjetnosti –Bogomili e Patarini – Zagabria 1869
  4. Enrico Riparelli “Il volto del Cristo dualista” Peter Lang 2007
  5. St. Kliment Ohridski (840–916) è stato un vescovo bulgaro, venerato come santo dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa cattolica
  6. San Naum Ohridski (830 –910); è venerato come santo dalla Chiesa ortodossa.
  7. J.Ivanov Bogomilski knigi i legendy – Sofia 1925
  8. D. Angelov “il Bogomilsmo: un’eresia medievale bulgara” 1979
  9. R. Morghen – Il cosidetto neo-manicheismo occidentale del secolo 11- Accademia dei Lincei 1956

Bibliografia

K.Petkov – “The voices of Medieval Bulgaria” Leiden- Boston 2008
R. Morghen – Il cosidetto neo-manicheismo occidentale del secolo 11- Accademia dei Lincei 1956
Enrico Riparelli – “Il volto del Cristo dualista” Peter Lang 2007
J.Ivanov – Bogomilski knigi i legendy – Sofia 1925
D. Angelov – “il Bogomilsmo: un’eresia medievale bulgara” 1979
Irina Detkova – “Bogomilismo e dualismo iranico. Il neomanicheismo” (2009)
Hristo Bukovski – Ospaniat archiv na bogomilite Ed Ciela 2013
Anonimo – Liber de duobus principiis – Edizioni Studio Domenicano 2010