Luce e Pasqua di resurrezione vinceranno le tenebre dell’oggi

20/03/2020

Dilette Sorelle, Carissimi Fratelli,

oggi è l’Equinozio di Primavera e la durata della luce raggiunge quella delle tenebre.

Si tratta di una ricorrenza astronomica celebrata fin dalla più remota antichità, quale momento di rinnovamento che riuniva il maschile e il femminile. La Pasqua cristiana cade dopo la prima luna piena che segue l’Equinozio di Primavera, a simboleggiare il rinnovamento di Sole e Luna nel solco di una tradizionale corrispondenza fra macrocosmo e microcosmo, fra l’uomo e l’universo.

Nella primavera, la Natura esplode in tutta la sua potenza vitale e generatrice. La terra, allegoria della fecondità, è la matrice dalla quale sgorga nuova vita e, al tempo stesso, quella ove si decompongono i vecchi corpi, ove il passato si macera consegnando all’oblio tutto ciò che è stato inutile e sfavorevole.

La Libera Muratoria riprende, nei suoi Riti, il messaggio di antichi misteri ove si celebrava il ciclo continuo di morte e di rinascita. Ricordare i defunti nel giorno di massima espressione della vita, quale è appunto l’Equinozio di Primavera, non è quindi paradossale. Cogliamo i messaggi di saggezza contenuti nei nostri Rituali: ci parlano di introspezione e di ricerca di armonia collettiva; ci invitano ad avere un approccio positivo verso l’esistenza terrena, restando sempre consapevoli della finitezza della realtà umana.

Dilette Sorelle, Carissimi Fratelli,

proseguiamo il nostro cammino nella ricerca della Conoscenza e della Verità, con comportamenti all’altezza delle testimonianze di intelligenza e virtù di chi ci ha preceduto.
E che la Luce, rinnovata, ci guidi nel futuro.

Luciano Romoli
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