Simbolica Massonica del Terzo Millennio

Irène Mainguy – Edizioni Mediterranee, Roma, 2006

“Simbolica massonica del terzo millennio”, un libro di 460 pagine scritto da Irène Mainguy, bibliotecaria documentarista presso la Biblioteca Massonica del Grande Oriente di Francia, rivolto a massoni e non, perché si comprenda quale sia “l’essenza più profonda (della Massoneria), e quali siano le caratteristiche che hanno fatto si, in più di tre secoli, che milioni di uomini …….abbiano sentito la necessità e il piacere di farne parte”
Nella prefazione Paolo Lucarelli, curatore dell’edizione italiana, coglie il segno fondamentale dell’opera sottolineando che la Libera Muratoria moderna si presenta “come un luogo privilegiato di riflessione per trovare le risposte alle fondamentali domande esistenziali offerte dallo studio del simbolismo massonico che, attraverso “il gioco delle analogie e delle corrispondenze” fornisce nuovi sentieri di ricerca e di meditazione. 
Partendo dalla Muratoria Operativa, quella delle Corporazioni dei costruttori, con propri diritti e doveri, l’autrice traccia il percorso che ha portato alla moderna Muratoria Simbolica realizzata attraverso una struttura di passaggi iniziatici e un lavoro speculativo nelle Logge, in risposta agli interrogativi etici, i cui strumenti sono rappresentati da simboli, leggende e ritualità sempre più complesse.
Il presente lavoro prende le mosse dal celebre volume di Jules Boucher “La simbologia massonica”, rivisitato attraverso nuovi studi critici e un approccio storico al simbolismo massonico, così da rispondere alla “domanda di quei massoni che varcano oggi la soglia delle Logge e in esse scoprono progressivamente i tre primi gradi”.
Attraverso un’ampia documentazione basata sull’analisi comparativa  tra il Rito Scozzese Antico ed Accettato e il Rito Francese (di cui vengono dati rispettivamenti i  riferimenti: “Guide des Maçons Ecossais” e “Régolateur du Maçon”) la Mainguy analizza ciascun dei primi tre gradi mettendo in evidenza le analogie e i vari punti di contatto tra i due riti, riaffermando il concetto di “universalità” della Massoneria “che si situa ben al di là e al di fuori di tutte le sensibilità obbedienziali particolari o specifiche”
Con una posizione decisa e autorevole l’autrice, bocciando “nozioni superate di cui si deve avere il coraggio di liberarsi”- come scrive nella prefazione Narcisse Flubacher, fondatore della prestigiosa rivista Les Cahiers du Pélican – invoca il ritorno a fonti cui non si pone oggi la dovuta attenzione: gli Old Charges e gli Statuti di Fondazione del Rito praticato.
Ecco dunque l’appello dell’autrice a scoprire la ricchezza della Tradizione Massonica, evocata quale “deposito che risale alle origini del mondo e ne veicola la conoscenza principiale”; un patrimonio che nella trasmissione corre il rischio di subire “deviazioni tendenziose”. La tradizione, proprio per la sua peculiarità di tramandare situazioni che facilitano la presa di coscienza di “principi immanenti di ordine universale, perché l’uomo non si è dato da solo le ragioni per vivere”, richiede di trasmettere fedelmente ciò che si è ricevuto, “cosa che esige notevoli sforzi di comprensione, umiltà e rispetto”
“Simbolica massonica del terzo millennio” è un libro per chi vuole esplorare nuovi sentieri di ricerca, per chi chiede una risposta alle inquietudini del cuore e della mente, per chi vuole saperne di più sulla Muratoria Simbolica sia egli massone o profano.